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"Un testo che è una zattera di salvataggio per un'esistenza che si autopercepisce immersa in una tempesta metafisica, caratterizzata dalla figura dell'Assenza, che l'anima di Alessandro Rossi metabolizza in tutte le sue paradossali epifanie: assenza di senso, di direzione, di autorità. L'unica presenza è empirica: da una parte la carne sessuata, dall'altra i fenomeni delle domande incessanti, paradossali, al limite del patologico, un Pathos borderline, in uno stile spesso gongorista, che sancisce il mistero dell'esistenza. Quando peraltro esce dall'empirico e si fa questione del suo essere." (Stefano Bonaga) Prrefazione di Davide Rondoni.